Il mondo si può guardare ad altezza d’uomo, ma anche dall’alto di una nuvola. Nella realtà si può entrare dalla porta principale o infilarvisi da un finestrino.
Gianni Rodari
Noi stavolta lo abbiamo fatto entrando dalle grandi porte del Teatro dell’Opera di Roma!
Sabato 14 e domenica 15 ottobre, circa 70 fratellini e sorelline hanno avuto il privilegio di passare una notte all’interno del fantastico teatro, insieme ad altri 30 bambini e bambine.
Grazie alla collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma siamo riusciti a realizzare e vivere un piccolo grande sogno che ha portato i fratellini e le sorelline ad esplorare gli ambienti del teatro, scoprirne i segreti e condividere l’esperienza unica di abitare un luogo così particolare e, troppo spesso, lontano dalla quotidianità dei bambini.
Il sovrintendente Francesco Giambrone e tutti i suoi collaboratori ci hanno accolto a braccia aperte, facendoci subito sentire a casa.
Nel corso del pomeriggio e della serata i bambini e le bambine hanno avuto modo di scoprire gli spazi, le storie e le leggende che da anni girano nei tantissimi corridoi del teatro, attraverso le appassionanti descrizioni di Chiara e una caccia al tesoro che li ha portati alla ricerca del fantasma del soprano Emma Carelli, che troppo affezionato a quei luoghi, ancora vive nel teatro e ogni tanto va a trovare i visitatori.
Tutto ciò è stato arricchito dall’esecuzione di brani lirici, accompagnati dal pianoforte, che hanno avuto la potenza e, al tempo stesso, la delicatezza di tenere tutti i bambini con il fiato sospeso.
Dopo un bellissimo risveglio a suon di musica, domenica le maestranze del Teatro dell’Opera ci hanno aperto le porte a dei fantastici laboratori di sartoria, canto corale, attrezzeria e danza ai quali abbiamo anche noi dato il nostro contributo grazie all’espressione di Roma, del Settore Competenze, che ci ha fatto vivere un laboratorio dedicato alla giocoleria.
In questo modo i bambini e le bambine hanno scoperto il magico mondo che si cela dietro uno spettacolo teatrale e sono arrivati a sentirsi un’unica grande famiglia che ha condiviso con gioia la stessa casa e lo stesso senso di meraviglia.
Questi giorni sono stati per noi e per i fratellini e le sorelline un grande regalo ma anche una grande rivincita verso una città che, spesso, non è a misura di bambino. I bambini si sono impossessati di un bene comune della nostra città che è diventato la loro casa per un fine settimana e speriamo vi possano tornare presto con i loro fratellini e sorelline, i loro amici e le loro famiglie.
Vogliamo ringraziare tutti i reparti del Teatro dell’Opera con le rispettive maestranze, il Sovrintendente Francesco, Andrea, Nunzia, Elisabetta e Chiara che ci hanno accompagnati più da vicino in questa splendida nottata, tutti i capi della Zona Roma Centro Urbis che hanno contribuito con il loro servizio, le maestranze, le maschere e i collaboratori del Teatro, la Pattuglia regionale L/C e la nostra segreteria regionale per il prezioso aiuto nell’intraprendere questa prima avventura che speriamo possa presto essere ripetuta con tanti altri bambini e bambine.
Ed infine ringraziamo i nostri fratellini e sorelline, e anche tutti gli altri bambini e bambine che si sono spesi con entusiasmo e gioia alla scoperta di questo magico luogo che è stato per noi il Teatro Costanzi.
Possiamo ben dire di aver lavorato tutti insieme, come una grande compagnia, con il grande obiettivo di condividere un bene comune così bello e importante.
“Fu così che quella notte ogni Lucciola e ogni Cocci ebbero una sorella di volo […] e il loro volo segnò la notte di un lungo sentiero luminoso, come se il cielo fosse percorso da una scia di lanterne accese”